Toccata e fuga per togliere la ruggine alle lamine e alle gambe.
Partenza alle 7.50 dal colle del Monginevro, imbocchiamo la pista verde che porta alle seggiovie.
Neve duretta e lavorata da molti passaggi.
Dalle seggiovie in poi si trasforma in splendida polvere che ci fa pregustare una discesa divertente.
Arrivati al termine della funivia dell'Observatoire, proviamo a scendere dal versante dove in inverno c'e' il Freeride park, ma la neve e' gia crostosa e non portante.
Ritorniamo sul versante S SE verso il Gondrand e ritroviamo splendida neve.
Il ritorno sulla stradina e' un po' noioso e "saltellante" a causa dei solchi ormai ghiacciati di chi ci ha preceduti, ma approfittiamo di ogni occasione per fare ancora qualche curva.
Alle 9 e 40 siamo all'auto.
Gita breve ma divertente. La stagione e' appena iniziata.
Un ciao a Mario, compagno di salita.
PS: macchina foto dimenticata, accidenti. Sara' per la prossima volta.
19 novembre 2008
Monte Chaberton, mt. 3130
Giornata splendida questo 3 Agosto 2008.
Partiti di buon'ora da Montgenevre e lasciata l'auto poco oltre la vecchia dogana cominciamo a salire.
Teniamo il passo di Fabio (9 anni) che, un po' assonnato, guida il gruppo.
In corrispondenza degli impianti che portano a Montgenevre si svolta decisamente a destra e si comincia a salire in modo piu' deciso.
Poco dopo iniziamo a sentire il rumore di un elicottero. In effetti poco dopo ci sorvola a bassa quota, con tanto di telecamera.
Infatti oggi c'e' la maratona dello Chaberton: partenza da Claviere, passaggio a Colletto Verde, discesa a Mongenevre, salita allo Chaberton e giu' nuovamente. Al solo pensiero mi sento stanco.
Dopo aver incitato (e abbeverato) diversi concorrenti, affrontiamo gli ultimi pendii che ci porteranno in breve alla vetta.
Il panorama e' splendito e vastissimo. Alcune torri sono ancora intasate di ghiaccio e neve dura.
Breve pausa per rifocillarsi e girovagare sulla vasta spianata sommitale e poi si torna verso casa.
Questa volta l'andatura la fa Mary che in discesa ha qualche problema con gli scarponi.
Quanche sosta sotto i rami della pineta e poi nuovamente verso casa.
L'anno prossimo ci riproviamo con Alessandro, 5 anni.
18 luglio 2008
Sacra di San Michele - Ferrata Carlo Giorda
Giornata splendida, un inaspettato giorno di ferie e una promessa fatta a Fabio (mio figlio, 9 anni): eccoci di buon mattino sul treno che da Porta Nuova va a S.Ambrogio con l'intenzione di salire alla Sacra di S.Michele per la ferrata.
Oltrepassato il paese, ci dirigiamo verso l'attacco delle corde.
La giornata e' calda e cerchiamo di procedere il piu' velocemente possibile.
Superiamo i tratti facili e poi quelli un po' piu' ripidi e divertenti.
Arriviamo alla prima via di fuga e ci concediamo un sorso di acqua (i 2 litri e 1/2 che ho portato stanno esaurendosi velocemente... sto cominciando a pregare che il bar in cima sia aperto...).
Ripartiamo e affrontiamo il tratto di sentiero parziamlemte servito da funi che gira decisamente verso destra.
Facciamo passare un paio di gruppi (tra cui una coppia che sale senza moschettoni...) e in poco tempo tra scalette e placche ripide arriviamo al ponte tibetano.
Peccato che sia cosi' corto!
Superiamo lo strappo successivo e oltrepassiamo l'ultima "via di fuga" verso S.Pietro.
Ci attende ora l'ultimo tratto che ci porta direttamente alle mura della Sacra.
Ci attende ora l'ultimo tratto che ci porta direttamente alle mura della Sacra.
Da qui si devia a destra e per passerelle e tratti di sentiero si arriva al parcheggio antistante l'ingresso dell' abbazia.
Il bar e' aperto!!!
Dopo aver spazzolato i panini, ci concediamo rispettivamente un gelato e una Ceres: ce li siamo meritati. Bravo Fabio.
Dopo un'oretta di "svacco" iniziamo il ritorno lungo la mulattiera che porta prima a San Pietro e poi a S.Ambrogio.
Perdiamo il treno per una manciata di secondi, cosi' dobbiamo aspettare il successivo per un'ora buona.
Ritorniamo a casa tra gli sguardi incuriositi della gente che non capisce cosa ci facciano due individui sulla metropolitana con caschi, imbraghi e corda....
Splendida giornata.
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19 giugno 2008
Sacra di San Michele- Ferrata Carlo Giorda
Nonostante il tempo non promettesse nulla di buono, io e Mary abbiamo tentato ugualmente la salita alla Sacra di San Michele per la ferrata.
Lasciata l'auto al parcheggio, abbiamo iniziato la salita.
Il primo tratto e' decisamente semplice, ma diventa via via più ripido, con qualche tratto un po' esposto e divertente.
Superata una serie di gradini, si arriva alla prima "via di fuga" che scende verso S.Ambrogio.
Proseguendo, si percorre un tratto di sentiero che gira decisamente verso destra e che porta all'attacco della seconda parte della ferrata.
Si percorre una stretta cengia in leggera ascesa e poi si ricomincia a salire più decisamente per arrivare al ponte tibetano.
Terminato il ponte, si ricomincia a salire e si arriva alla seconda "via di fuga" che con un lungo mezzacosta arriva a S.Pietro.
Rimane da fare l'ultimo tratto di ferrata che termina sulle mura della Sacra.
Rientro sotto la pioggia seguendo l'antica mulattiera con le stazioni della via crucis.
Battesimo della ferrata per Mary.
24 aprile 2008
Becca di Giasson m. 3215
Partenza da Valgrisanche, parcheggio della diga.
Bellissima giornata e bellissima neve (nevicato nella notte).
Non si vede piu' nulla!
La discesa viene fatta a "fisarmonica", per evitare di perdere qualcuno lungo la strada.
La parte nel bosco (per evitare la stradina in piano lungo il lago) ci ha riservato non pochi tratti a scaletta o con gli sci a spalle per riguadagnare quota e proseguire la discesa oltre l'ostacolo di turno.
Bella gita, ottimo rifugio, peccato la nebbia.
Alla prossima.
Bellissima giornata e bellissima neve (nevicato nella notte).
Poco dislivello, ma strada molto lunga.
Arrivati al rifugio Bezzi inganniamo il tempo imparando a costruire un igloo.
Ottima cena allietata anche da una buona quantita' di distillati artigianali (grazie Domenico).
La mattina sveglia alle 6 e alle 7,15 con gli sci ai piedi.
Risaliamo il ripido strappo subito dopo il rifugio con buon passo (quasi 500 metri di dislivello in un'ora).
Risaliamo il ripido strappo subito dopo il rifugio con buon passo (quasi 500 metri di dislivello in un'ora).
Poi i pendii si fanno piu' dolci e ampi e senza troppe difficoltà tocchiamo prima il Colle di Giasson e poi la Becca omonima.
Alle 10 siamo in cima.
Ad accoglierci c'è una bellissima tormenta che porta anche nebbia e nubi basse.
Ad accoglierci c'è una bellissima tormenta che porta anche nebbia e nubi basse.
Non si vede piu' nulla!
La discesa viene fatta a "fisarmonica", per evitare di perdere qualcuno lungo la strada.
La parte nel bosco (per evitare la stradina in piano lungo il lago) ci ha riservato non pochi tratti a scaletta o con gli sci a spalle per riguadagnare quota e proseguire la discesa oltre l'ostacolo di turno.
Bella gita, ottimo rifugio, peccato la nebbia.
Alla prossima.
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18 aprile 2008
3 aprile 2008
Tips & Tricks - Freno a mano ... per la bicicletta
Si tratta di una soluzione banale, ma funziona.
Dedicato a chi, come me, viagga sempre con la bici carica come un somaro e, quando si tratta di metter mano ai borsoni per prendere qualcosa, deve anche rincorrere il manubrio che, come per magia, si mette a fare il girotondo, rischiando di far cadere bicicletta e prezioso carico.
Basta dotarsi di un elastico robusto (o, se volete riutilizzare delle vecchie camere d'aria, basta tagliarle a misura e riannodarle), fare un nodo ad un'estremità in modo che si formi un'asola che andrà poi infilata sulla manopola del manubrio in corrispondenza della leva del freno anteriore (solitamente a sx).
Quando si tratta di "parcheggiare" la bicicletta per accedere alle borse posteriori, basta fare un giro con l'elastico sulla leva del freno e il gioco e' fatto.
E' utile anche quando si lascia la bici legata ad un palo: e' piu' difficile trovarla per terra.
Posso assicurare che durante la guida non da nessun fastidio.
1 aprile 2008
Monte Faraut mt. 3046
30-03-2008
Nel frattempo, per fortuna, il cielo si apre e appare il sole che ci accompagnerà per quasi tutto il giorno.
Superata la Gola delle Barricate (veramente particolare come luogo...) usciamo sugli ampi pendii sempre con la vetta in vista.
Ultimo strappo ripido da superare (sarà stato il freddo, la fame, l'ora legale, boh... ma mi sembrava di essere in Nepal: quatto passi e una sosta, quatto passi e una sosta: un'agonia).
In vetta due minuti di paura per il cambio della canottiera bagnata in mezzo a delle belle raffiche gelate e poi un meritato the bollente.
Discesa splendida (peccato che il sottoscritto, in condizioni psicofisiche da larva, non pensasse ad altro che ad andare a farsi un sonnellino).
Il Monte Faraut e sulla destra l'ultimo strappo
ripido.
Accesso da Bellino - Chiazale - Frazione Meleze'.
Lasciate le auto all'ingresso della frazione con un po' di metti e togli (gli sci) ci portiamo sul pianoro che precede la Gola delle Barricate.Nel frattempo, per fortuna, il cielo si apre e appare il sole che ci accompagnerà per quasi tutto il giorno.
Superata la Gola delle Barricate (veramente particolare come luogo...) usciamo sugli ampi pendii sempre con la vetta in vista.
Ultimo strappo ripido da superare (sarà stato il freddo, la fame, l'ora legale, boh... ma mi sembrava di essere in Nepal: quatto passi e una sosta, quatto passi e una sosta: un'agonia).
In vetta due minuti di paura per il cambio della canottiera bagnata in mezzo a delle belle raffiche gelate e poi un meritato the bollente.
Discesa splendida (peccato che il sottoscritto, in condizioni psicofisiche da larva, non pensasse ad altro che ad andare a farsi un sonnellino).
Il Monte Faraut e sulla destra l'ultimo strappo
ripido.
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28 marzo 2008
26 marzo 2008
Testa di Cervetto mt. 2347
16-03-2008.
Ancora una volta, sfidando un tempo uggioso e scoraggiante, siamo stati ripagati da una splendida giornata in montagna.
Accesso da Oncino e poi su strada stretta (occhio alle curve ciece!) fino a Meire Bigoire dove si lascia l'auto.
Si salgono i pendii esposti a NO in mezzo ad una fastidiosa boschina, cercando i collegamenti tra le varie macchie di neve, poi si traversa fino a quota 1700 metri.
Le nuvole e la nebbia spinta dal vento che si sta facendo più impetuoso a volte non permettono di distinguere la direzione: una buona occasione per fare un po' di esercizio con carta e bussola.
La neve e' perfettamente trasformata ed è levigata come un biliardo: appena si scalda un po', ci sarà da divertirsi!
Tra splendidi controluce, si affrontano gli ultimi pendii esposti ad O e si giunge in vetta.
Un po' di the caldo attendendo l'arrivo di tutti e poi si comincia la discesa su splendida neve.
Arrivati alla boschina ci tocca un po' di ravanamento e qualche imprecazione quando qualche pietra gratta le amate solette.
Alla fine, birra fresca e taralli concludono una spendida giornata.
Unico appunto, Mister Monviso non si è fatto vedere neanche per un secondo.
12 marzo 2008
Monte Giaissez m. 2588
Partiti da Torino sotto un cielo plumbeo, a Thures veniamo accolti da ampi sprazzi di sereno.
Sci in spalla per un paio di chilometri, a Rouilles si calzano e si gira a destra in direzione del Col Chabod.
Percorrendo la stradina e tagliando per il bosco ove possibile, si superano le Grange Chabod e si arriva ad un ponticello.
Le vie possibili sono due: una piu' pianeggiante e lunga che prosegue sulla stradina e l'altra che segue il sentiero estivo, piu' diretta.
Presa quest'ultima, risaliamo velocemente (si fa per dire... la domanda-tormentone della giornata è stata: "Quanto manca?") il versante NE del Giaissez con la vetta quasi sempre in vista.
Si superano le due casermette poste su un ripido pendio e si affrontano gli ultimi dossi con pietre affioranti.
In vetta il panorama e' bellissimo: spazia dal Terra Nera alla vicina Dormilleuse, poi Chaberton e Roc Boucher.
Discesa su neve trasformata e un po' duretta.
Nel complesso bella gita.
Il Giaissez visto da Rouilles
In salita dopo le casermette.
In cima.
Il vallone di Thuras. Sulla destra il Monte Terra Nera.
5 marzo 2008
TrafficKills
Ricevo e, volentieri, pubblico.
Torino, 26 febbraio 2008
Comunicato Stampa
TRAFFICKILLS.com la Community che propone una mobilità sostenibile crescee lancia il nuovo sito on line TrafficKills, la neonata Community ecologica che sta raccogliendo un ottimo seguito con la sua rivoluzione urbana contro il traffico, il 7 marzo 2008 lancia la nuova release del sito on line http://www.traffickills.com/
Per tale occasione, la sera di Venerdì 7 Marzo 2008, in concomitanza con il concerto dei Baustelle, TrafficKills sarà presente nella storica associazione torinese Hiroshima Mon Amour mettendo a disposizione del pubblico un Infopoint dal quale sarà possibile visitare il sito http://www.traffickills.com/.
Perfezionato sia nella navigabilità che nei contenuti, è pensato per favorire la partecipazione attiva del pubblico fin dalla homepage, con una grande galleria fotografica alla quale sarà possibile inviare le proprie foto a tema TrafficKills tramite e-mail ed MMS all'indirizzo sendyours@traffickills.com e vederle pubblicate sulla piattaforma, in tempo reale.
Una rivoluzione urbana contro l'abuso dell'utilizzo dell'automobile e un invito a diffondere e sostenere una mobilità più sostenibile, questo è il messaggio lanciato da TrafficKills, che per coordinare localmente e fisicamente i propri utenti si avvale di Meetup, servizio famoso per essere divenuto lo strumento che ha aggregato "Gli amici di Beppe Grillo" durante il V-day. Questo mezzo permette agli utenti di creare un proprio gruppo cittadino TrafficKills, connettere una pacifica protesta contro il traffico e trasformarla in proposte e cambiamenti reali. Traffickills è presente a Milano, Roma, Copenhagen e Torino, la capitale italiana dell'auto, dove la community nasce (http://traffickills.meetup.com/).
Oltre all'Infopoint ci sarà l'inaugurazione dell'esposizione de http://sp8.fotologs.net/photo/8/16/69/opiemme/1194694315_f.jpg "IL TRAFFICO UCCIDE", opera del collettivo artistico Opiemme (http://www.opiemme.com/), in esposizione nel cortile d'ingresso dell'Hiroshima fino al mese di Maggio 2008.
L'opera è un insolito pacchetto di sigarette, alto oltre due metri, pieno di marmitte anziché sigarette, con un'avvertenza ironica e sincera: "Il traffico Uccide", "TrafficKills" appunto.
Proprio da un intervento di arte urbana dell'Opiemme, <http://www.fotolog.com/opiemme/10987493 "Le statue protestano contro il traffico", è nato lo slogan TrafficKills, a cui la Community contro il traffico si è ispirata.
Un lavoro che ha già visto l'esposizione alla mostra "Nuovi Arrivi" presso l'Accademia di Belle Arti di Torino, e durante i giorni di Artissima 2007, la Fiera Internazionale d'Arte Contemporanea.
4 marzo 2008
Bike-Sharing a Torino!
Approvata la delibera che stanzia fondi per il progetto bike-sharing a Torino.
Dal sito del comune di Torino
http://www.comune.torino.it/ucstampa/comunicati/article_150.shtml
http://www.comune.torino.it/ucstampa/comunicati/article_150.shtml
Torino sarà la prima grande città italiana ad avere un servizio di bike sharing.Lo ha deciso il Consiglio comunale votando, questo pomeriggio, una delibera presentata dall’assessore all’ambiente. Il provvedimento, è stato approvato con 35 voti favorevoli, 3 astenuti e 2 contrari.Il finanziamento del progetto è previsto in 2 milioni di euro, di cui 1 milione e 400mila finanziati dal Governo, 300mila dalla Regione Piemonte e altri 300mila dal Comune.Il primo lotto ad essere realizzato, sarà in grado di offrire 1160 biciclette distribuite su 116 stazioni dislocate in punti strategici della ZTL, nelle stazioni ferroviarie e della metropolitana e nei pressi delle facoltà universitarie.A pieno regime il servizio di bike sharing offrirà 3900 biciclette dislocate su 390 stazioni in città. Il servizio sarà gratuito per i primi trenta minuti di utilizzo.A.A. - Ufficio stampa Consiglio comunale
Torino, 3 Marzo 2008
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28 febbraio 2008
Manuale Scialpinismo - Club Alpino Italiano
Qui sotto potete trovare alcuni link al manuale di scialpinismo del Club Alpino Italiano.
http://www.webcube.it/strg/bivenetascuole/sdocs/ManualeSciAlpinismo.pdf
http://www.cailombardia.org/vetrina/manuali/ManualeSciAlpinismo.pdf
Sembra molto ben fatto.
Buona lettura e buone sciate.
http://www.webcube.it/strg/bivenetascuole/sdocs/ManualeSciAlpinismo.pdf
http://www.cailombardia.org/vetrina/manuali/ManualeSciAlpinismo.pdf
Sembra molto ben fatto.
Buona lettura e buone sciate.
27 febbraio 2008
Rocca d'Orel m 2439 da Palanfrè
24-02-2007
Bellissima gita e splendida giornata. Partenza da Palanfrè in Val Vermegnana verso le 8.30.
Tratto iniziale di boschina e poi su pendii aperti con pendenza regolare. Si può tenere indifferentemente la destra o la sinistra di un piccolo valloncello che solca il versante SO della Rocca (occhio all'innevamento).
L'ultimo tratto prima del colletto e' più ripido e occorre superare una piccola cornice.
Lasciati gli sci, si risale per tracce di neve e roccette (friabili) fino alla vetta (con cornice, attenzione).
Panorama stupendo e clima caldo.
Ridiscesi al colletto si scende senza percorso obbligato. Neve ottima (trasformata e appena scaldata dal sole) fino alla zona con gli arbusti, poi leggermente marcia.
In ogni caso splendida salita e bellissima discesa.
Un saluto agli amici del CAI di Orbassano.
In salita dopo il tratto di cespugli
Panorama verso la Val Vermegnana
Panorama dal colletto
In cima
Bellissima gita e splendida giornata. Partenza da Palanfrè in Val Vermegnana verso le 8.30.
Tratto iniziale di boschina e poi su pendii aperti con pendenza regolare. Si può tenere indifferentemente la destra o la sinistra di un piccolo valloncello che solca il versante SO della Rocca (occhio all'innevamento).
L'ultimo tratto prima del colletto e' più ripido e occorre superare una piccola cornice.
Lasciati gli sci, si risale per tracce di neve e roccette (friabili) fino alla vetta (con cornice, attenzione).
Panorama stupendo e clima caldo.
Ridiscesi al colletto si scende senza percorso obbligato. Neve ottima (trasformata e appena scaldata dal sole) fino alla zona con gli arbusti, poi leggermente marcia.
In ogni caso splendida salita e bellissima discesa.
Un saluto agli amici del CAI di Orbassano.
In salita dopo il tratto di cespugli
Panorama verso la Val Vermegnana
Panorama dal colletto
In cima
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30 gennaio 2008
Cima del Bosco m. 2376
Thures ore 9.00. Freddo pazzesco (-13 alla macchina, in cima non so, ma ero tutto coperto di brina...).
Salita abbastanza veloce e discesa stupenda con 30 centimetri di neve fresca.
Unico inconveniente, una grattata pazzesca agli sci attraversando la strada prima di Thures.
Alle 11 ero alla macchina e all'ombra c'erano ancora 10 gradi sotto zero.
Salita abbastanza veloce e discesa stupenda con 30 centimetri di neve fresca.
Unico inconveniente, una grattata pazzesca agli sci attraversando la strada prima di Thures.
Alle 11 ero alla macchina e all'ombra c'erano ancora 10 gradi sotto zero.
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